Fotovoltaico

Potenziare l’impianto Fotovoltaico : gli aspetti tecnici

E’ possibile aumentare la potenza di un impianto fotovoltaico già installato e funzionante ?

La risposta è generalmente positiva, ma gli ostacoli che possono frapporsi tra voi ed il potenziamento possono essere sempre dietro l’angolo.

Vediamo per sommi capi quali sono i passi da compiere per aprire il “cantiere” per aggiungere moduli fotovoltaici al vostro impianto, e soprattutto per essere preparati a superare gli eventuali ostacoli.

 

Primo Passo – Le Autorizzazioni degli Enti Pubblici

municipio_trento

In primo luogo dovete verificare presso il Comune quale autorizzazione è necessaria per l’installazione di ulteriori moduli fotovoltaici sul vostro tetto, o meglio che non ci siano vincoli storici o paesaggistici che pongano dei limiti alla superficie occupabile.

Di solito per fare questa verifica basta telefonare all’ufficio “Edilizia Privata” del Comune, telefonata che vi serve anche per capire se la richiesta di ampliamento può farla direttamente il cittadino compilando un modulo oppure se è necessario incaricare un Professionista.

Prima di telefonare meglio che vi procuriate il numero delle particelle catastali del vostro immobile (le trovate nell’atto di proprietà), che possono essere necessarie al tecnico comunale per fare il controllo.

 

Secondo Passo – La Rete Elettrica

In secondo luogo è necessario verificare se la rete pubblica è sufficientemente dimensionata per gestire la maggiore potenza del vostro impianto fotovoltaico. Qui le cose cambiano a seconda della zona ed a seconda del tipo di impianto fotovoltaico.

L’informazione ufficiale si può avere solo dal Distributore, cioè il proprietario della Rete Elettrica (da non confondere con il fornitore di energia elettrica che vi invia la bolletta), ma per averla bisogna incaricare un tecnico abilitato, che dovrà redigere uno schema elettrico, compilare vari moduli e presentare formale richiesta; in pratica dovete spendere dei “quattrini”.

In alternativa potete tener conto dei seguenti criteri :

  • Se l’aumento di potenza è di 2-3 kilowatt, generalmente per allacciare il nuovo impianto non ci sono grossi problemi ;
  • Se invece l’aumento è importante, si dovranno attendere i lavori di potenziamento delle linee elettriche e si dovranno pagare gli oneri previsti dall’Autorità dell’Energia, che comunque vi verranno indicati nel preventivo di connessione.

 

Per gli impianti alimentati a 230V, che costituiscono la maggioranza delle abitazioni e dei piccoli esercizi artigianali e commerciali, in linea generale possono succedere due cose :

  • Se la potenza di generazione totale risultante dalla somma del vecchio e del nuovo impianto non supera i 6kW, generalmente basta pagare una cifra forfetaria di 100€+IVA per ottenere l’autorizzazione alla connessione da parte del distributore locale.contatori_enel_distribuzione
  • Se invece la potenza di generazione totale supera i 6 kW, il contatore di scambio con la rete verrà sostituito con un nuovo contatore trifase; questo significa che dovrete modificare l’impianto elettrico anche all’interno del vostro immobile; nulla di preoccupante, visto che nel centro e nord Europa è pratica molto diffusa, ma richiede molto spazio nel vostro quadro elettrico principale per nuovi interruttori e relativi collegamenti.

 

Una precisazione

Anche se qui si parla di fotovoltaico, in realtà i concetti espressi sono utili per qualunque tipo di impianto, pertanto è utile sapere che il limite dei 6 kW si applica a tutte le forniture elettriche ed è stato stabilito da una apposita norma tecnica approvata dall’Autorità per l’Energia : la Norma CEI 0-21.  Questo significa che, indipendentemente che sia per il consumo o per la produzione, la potenza di 6 kW è lo spartiacque con il quale la società di distribuzione dell’energia elettrica stabilisce se collegarvi alla rete in monofase (230V), oppure in trifase (230/400V).

Ricordo infine, sempre a carattere generale, che la Norma CEI 0-21 si applica a tutti gli impianti elettrici allacciati alla rete pubblica di Bassa Tensione, e generalmente arriva fino a 100 kW (indipendentemente che siano per i consumi o per la produzione). Oltrepassata questa potenza per allacciarsi alla rete è necessario costruirsi la cabina di Media Tensione, che ha dei costi notevoli ma che assicura una migliore qualità dell’energia elettrica.

 

Attenzione ai 20 kW

Tenete conto che superando la potenza totale di 20kW, intesa come potenza degli impianti di produzione posti allo stesso indirizzo e facenti capo ad un unico proprietario, sarà necessario avviare l’iter con l’Agenzia delle Dogane provinciale per la denuncia di “Officina Elettrica”.

Questo aspetto “burocratico” aggiunge numerosi oneri per la gestione dell’impianto; per questo motivo ha poco senso realizzare impianti che abbiano una potenza compresa tra i 20 ed i 30 kW,  perchè la maggior produttività è in parte vanificata dai costi della “burocrazia”.

Se proprio si deve aumentare la potenza oltre i 20 kW, passare ad almeno 28-30 kW, in quanto le vie di mezzo sono controproducenti.

Tenere conto, infine, che un impianto fotovoltaico “sopra” i 20kW non è più considerato domestico, quindi la sua produttività ricade nell’ambito di applicazione delle normative fiscali, con tutte le complicazioni che ne derivano.

 

Altri valutazioni importanti : il GSE

Altro aspetto importante che entra nella valutazione sull’ampliamento del proprio impianto fotovoltaico (ma vale per qualunque impianto a fonte rinnovabile) sono le normative relative agli impianti incentivati dai “Conti Energia”.

Per questo aspetto si rimanda ad altro articolo (LINK QUI).