Tecnologie

Guasti Apparentemente Inspiegabili / 1

Siete testimoni di fenomeni elettrici apparentemente inspiegabili ? Guasti frequenti e casuali senza alcun nesso logico ? Pensate che nel vostro impianto elettrico ci siano i fantasmi ? In questa serie di articoli cercherò di raccontare dei fatti realmente accaduti per sfatare certi miti e certe credenze.

Ma anche per dare dei suggerimenti sul come risolvere problemi reali.

Prima Puntata – Lampi e Fulmini

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In un grande palazzo veneziano praticamente ad ogni forte temporale si ci sono delle apparecchiature elettroniche che si guastano : sistemi di allarme, sistemi antincendio, reti di computer e quant’altro. Il tutto senza alcuna logica, in modo apparentemente del tutto casuale.

Le prime volte si sono sostituiti i componenti guasti e si è attribuito il problema alla fatalità, ma poi quando il fenomeno ha iniziato a ripetersi troppo spesso, si è iniziato a pensare che su quel palazzo potesse esserci qualche “difetto” che enfatizzava il problema.

Una storiella

Un giorno mi giunge all’orecchio una storiella, secondo la quale durante un temporale una impiegata avrebbe visto una sorta di scarica elettrica all’interno della stanza nella quale si trovava, al piano terra. I colleghi danno la storia come il frutto di un abbaglio, la prendono per matta e tutto finisce là.

Io invece decido di fare due chiacchiere con la tizia, senza pregiudizi, così ne viene fuori una cosa ancora più strana: la scarica sarebbe apparsa in un preciso angolo della stanza privo di qualunque impianto elettrico, fuoriuscendo da una sorta di nicchia nel muro.

La questione diventa ancora più intrigante, quasi una sfida personale.

E’ così che chiedo farmi aprire il pannello della nicchia per vedere cosa c’è dietro. Ebbene, non c’è nessun impianto elettrico; c’è solo il tubo in acciaio zincato della rete antincendio che arriva dai piani superiori, che poi prosegue sotto il pavimento, verso il marciapiede esterno, con un tubo di “plastica”, per andare fino alla centrale di pompaggio.

Tutto sembra ancora più strano, apparentemente senza alcuna logica.

E’ allora che decido di andare a fare un giro per il palazzo e scopro che la rete idrica antincendio ha delle manichette in bella mostra anche sul tetto.

La Spiegazione

Il fenomeno è quindi presto spiegato : i tubi di acciaio degli idranti sul tetto costituivano una sorta di impianto parafulmine, ma senza i dispersori per la messa a terra, perché la parte di impianto idraulico a contatto con il terreno era in plastica.

Gli eventuali fulmini che colpivano il tetto del palazzo, quindi, finivano a terra attraverso i grossi tubi di acciaio zincato dell’impianto antincendio, ma poi si dovevano trovare una via non troppo agevole per “scaricarsi” a terra in quanto mancava un qualunque elemento metallico a contatto con il terreno.

Una situazione di questo tipo costituiva un pericolo per le persone presenti all’interno dell’edificio, perché la rete degli idranti era di fatto un impianto parafulmine ma incompleto, portando sovratensioni all’interno del fabbricato e danneggiando le apparecchiature elettroniche,cioè quelle più deboli o sensibili.

Il mio suggerimento, in questo caso, è stato di installare dei dispersori (cioè dei picchetti) alla base di ogni colonna dell’impianto antincendio e di collegarli ai tubi in acciaio, in modo da dare una via preferenziale verso il terreno all’eventuale scarica atmosferica che colpisse gli idranti sul tetto.

Non mi dilungo in altri dettagli, certo è che se non avessi ascoltato anche il racconto, apparentemente fantasioso, di una testimone oculare, non avrei mai capito l’origine del problema e chissà quando sarebbe stato risolto.