Normative

Sicurezza: è tutto completamente sbagliato

LETTERA APERTA

AGLI IMPRENDITORI ITALIANI

Caro imprenditore,

ti scrivo perché sono estremamente stanco degli stupidi concetti di sicurezza nel lavoro che ci vengono inculcati per legge, senza che la sicurezza ci sia davvero.

Alla luce delle tecnologie che abbiamo a disposizione, mi sconcerta che ripetutamente si vedano andare in fumo industrie e centri commerciali.

Alla luce della cultura tecnica che abbiamo accumulato, mi spaventa il numero di morti nei luoghi di lavoro che ancora abbiamo ogni anno.

Ma in tutto questo, io credo che il principale macroscopico errore stia proprio nelle norme di legge, perché fanno credere che la sicurezza si raggiunga con la carta.

Compila moduli, registri, PSC, DVR, POS ed altre tonnellate di carta, e sarai sicuro.

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La carta, sempre che sia necessaria, arriva solamente alla fine.

La sicurezza la facciamo io e te andando a guardare come sono fatti i tuoi cantieri, i tuoi reparti, i tuoi impianti, i tuoi macchinari, i tuoi magazzini, i tuoi uffici.

E guardando cosa fanno i tuoi uomini.

Basta una passeggiata assieme e già possiamo renderci conto dove sono le debolezze più importanti.

Ma devi esserci anche tu, perché alla fine sei tu che devi decidere quali rischi sono trascurabili e quali invece siano prioritari per la sicurezza dei tuoi uomini e della tua impresa.

E poi la sicurezza la si fa mettendosi a fianco dei tuoi dipendenti, standogli vicino mentre lavorano, facendogli vedere in prima persona dove sono i pericoli.

I pericoli si devono vedere. I pericoli si devono toccare. La carta è un terzo incomodo che i pericoli li nasconde.

Aver girato tanti cantieri, tanti luoghi di lavoro, mi ha fatto imparare tante cose. E altrettante ne ho imparate quando programmavo automazioni industriali, perché passavo ore e ore a fianco di imprenditori e lavoratori.

Il contatto umano tra il professionista e l’imprenditore, tra il tecnico e i lavoratori, è molto più importante di un foglio di carta.

Non considero nemmeno sicurezza quella basata sui Corsi con i diplomi che scadono, che servono solo a qualcuno che deve farci il suo business; non certamente il tuo.

 

Carissimo imprenditore,

questo mio amaro sfogo nasce dai fatti che troppo spesso sentiamo dai mezzi di informazione, ma vuole essere propositivo, vuole cercare di mettere una pezza ad una situazione che la politica non sarà mai in grado di risolvere se non con ulteriore burocrazia.

Sono quindi a proporti una cosa rivoluzionaria, fuori dagli schemi, fuori dalle prassi, ma che potrà dare molti più risultati di 1000 fogli di carta.

Certo, per te è sempre una spesa, ma è il vero modo di fare sicurezza; ecco quindi la proposta :

Chiama il tuo professionista di fiducia, che sia un Ingegnere o un Perito Industriale, e chiedigli di fare una passeggiata con te in giro per i tuoi reparti, nella quale ti faccia vedere i punti per i quali non dormirebbe tranquillo.

E soprattutto, aspetto fondamentale, chiedigli di fare questo giro pensando alle persone, agli uomini e alle donne che ci sono dietro alla tua impresa.

Richiede esperienza e competenza, ma questo è l’unico sistema.

Marco Dal Prà (*)

 

 

PS : se il professionista lo ritiene tempo perso, oppure trova la cosa ridicola, non sorprenderti. Forse non ha le competenze necessarie. O forse non gli sta a cuore la tua azienda.

 

(*) Perito industriale libero professionista