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Come risparmiare sulla Bolletta Elettrica

I costi dell’energia elettrica in Italia sono a livelli sempre più stratosferici, quindi forse è il caso di controllare la propria casa per vedere se è possibile mettere in atto qualche accorgimento per diminuire i consumi e risparmiare sulla bolletta.

Escludiamo miracoli impossibili

Prima di cominciare mettiamo subito in chiaro una cosa: non esistono dispositivi elettronici miracolosi che fanno risparmiare sulla spesa per l’energia elettrica. Stabilizzatori, rifasatori, compensatori, adattatori e quant’altro viene spacciato come dispositivo che ottimizza i costi in bolletta non esiste e chi racconta queste frottole è un truffatore.

Semmai possono esserci dispositivi con i quali differire l’orario di funzionamento degli elettrodomestici ma in Italia, a differenza degli altri paesi europei, la differenza di costo dell’energia elettrica tra il giorno e la notte, è davvero minima, ed in certi contratti non è nemmeno prevista.

Quindi questi dispositivi non ci servono o comunque non comportano economie in bolletta.

 

Un Primo Controllo

Prima di analizzare cos’abbiamo in casa e quali sono i nostri comportamenti, pendiamo la nostra ultima bolletta elettrica e facciamo qualche semplice controllo: quanti chilowattora (sigla “kwh”) consumate per ogni bimestre?

Ad esempio una abitazione nella quale risiedono 2-4 persone dovrebbe consumare circa 500 kWh a bimestre. Naturalmente è un valore che cambia con le stagioni, con l’area geografica, oppure se si tratta di casa singola o di appartamento, ma può essere una buona indicazione per capire se siamo nella media;

Controllate inoltre se il vostro fornitori di elettricità indica in bolletta anche il consumo totale di tutto l’anno; ad esempio, la famiglia media italiana consuma  circa 3000 kWh all’anno, un valore che potete usare come riferimento per capire se siete nella media oppure no.

Naturalmente, se la famiglia è numerosa questi numeri aumentano considerevolmente: ad esempio, per una famiglia di 6 persone si oltrepassano facilmente i 4000 kWh all’anno; diversa la situazione dei “single”, che si troveranno numeri molto più bassi, soprattutto se per svariati motivi sono spesso fuori casa.

L’etichetta energetica

Iniziamo ora a vedere in casa cosa potrebbe esserci di “energivoro”.

I primi consumatori di energia elettrica sono generalmente gli elettrodomestici di grandi dimensioni, come lavatrice, lavastoviglie, forno elettrico, asciugatrice, ecc…

Qui un ruolo fondamentale al momento dell’acquisto lo gioca l’etichetta energetica, che non è una “trovata” commerciale., ma è il riepilogo di numerose e severe norme tecniche che regolamentano i consumi degli elettrodomestici

Del resto gli elettrodomestici funzionano molte ore all’anno, quindi anche la differenza di pochi Watt, in un anno diventa un esborso non trascurabile. I vecchi elettrodomestici non si facevano scrupoli di risparmiare energia, quindi pensateci due volte prima di tenere un elettrodomestico che ha più di 10 anni, anche se funziona bene, a meno che non siate sicuri del suo basso consumo di elettricità.

Al primo guasto fate due conti se conviene ripararlo o conviene sostituirlo con uno nuovo; probabilmente il solo fatto di sostituirlo con uno in classe A vi potrebbe dare notevoli risparmi.
Vi sono casi in cui si risparmiano oltre 100€ all’anno con un elettrodomestico in Classe A rispetto ad uno vecchio che non ha nessuna etichetta energetica.

 

Grandi Elettrodomestici

Per tutti gli elettrodomestici che abbiamo in casa in primo luogo vale quanto detto sopra: le migliori Classi Energetiche sono quelle che vi premiano se li usate molte volte alla settimana. Più usate un vecchio elettrodomestico di “scarsa” classe energetica e più spendete nei confronti di un elettrodomestici di Classe più alta.

Generalmente l’acquisto di un elettrodomestico di classe superiore si nota subito in bolletta e soprattutto si ammortizza nel giro di un anno.

Lavabiancheria

Se dovete cambiare la lavatrice e siete nel dubbio di acquistare una “lava-asciuga”, potete optare per una lavatrice con una buona velocità della centrifuga; i nuovi modelli oltre i 1400 giri al minuto, così riescono a strizzare la biancheria molto efficacemente, evitando la necessità di usare l’asciugatrice. E chiedete che la lavatrice sia dotata del “Carico Variabile” o “Carico Automatico”, che dosa l’acqua e i consumi elettrici sulla base del peso reale della biancheria caricata.

Infine, ricordo che le lavatrici da 1000 o più giri sono tutte dotate di un dispositivo elettronico (inverter) che controlla i giri del motore dolcemente e senza strappi, allungando la vita della cinghia e dei componenti meccanici.

Asciugabiancheria

In commercio ci sono vari sistemi per asciugare la biancheria, più o meno “energivori”; facci una breve lista dalle macchine migliori:

  1. Asciugatrici in Pompa di Calore, assomigliano ad una lavatrice classica con oblò ed assorbono circa 750W, le trovate in classe A o superiore.
  2. Asciugatrici a centrifuga verticale, esteticamente assomigliano ad un cestino per la raccolta differenziata; consumano circa 300W per circa 5 minuti ma non asciugano completamente la biancheria, che generalmente viene molto sgualcita;
  3. Stendibiancheria elettrici: non sono veri e propri elettrodomestici, sono semplicemente degli asciugapanni da casa, smontabili o fissi, che incorporano una stufetta elettrica; consumano oltre 1000W per circa 3 ore ma non hanno nessuna etichetta energetica;
  4. Asciugatrici a condensazione: esteticamente sono simili ad una lavatrice, ma incorporano una stufa elettrica che assorbe circa 2000W per 2-3 ore, quindi sono in Classe C ; queste macchine sono antieconomiche rispetto a alle asciugatrici in pompa di calore, pertanto non hanno ragione di essere ancora usate.

 

Asciugacapelli

Certi “Phon” oggi hanno potenze davvero esagerate, anche 2000W, tanto che più siete in casa e più questo elettrodomestico si farà sentire in bolletta. Se dovete acquistarlo nuovo verificate che si possa regolare la temperatura in modo distinto dal ventola. Meglio asciugarsi con l’aria tiepida e con un forte flusso dell’aria, piuttosto che una temperatura alta : si risparmia elettricità….. e si preservano i capelli.

Frigorifero

Il frigorifero in casa è uno dei maggiori consumatori di Energia Elettrica. Il motivo è molto semplice : è acceso 365 giorni all’anno. Guardate questa tabella che indica il consumi annuali a seconda della Classe Energetica:

  • Classe A – 320 kWh
  • Classe B – 410 kWh
  • Classe C – 520 kWh
  • Classe D – 560 kWh
  • Classe E – 660 kWh
  • Classe F – 750 kWh
  • Classe G – 890 kWh

Se avete un vecchio frigorifero senza alcuna targhetta energetica (quindi nelle classi F/G) e l’energia elettrica a livello domestico costa circa 0,30 €/kWh, questo frigorifero consuma 150€ in più rispetto ad un frigorifero analogo ma in Classe A: sono circa 25€ risparmiati ogni bimestre.

Congelatori

Ci sono molte persona che hanno un congelatore in cantina per tenere le scorte alimentari, ma si tratta di elettrodomestici che spesso originano altissimi consumi elettrici.

Se avete un vecchio congelatore senza nessuna etichetta energetica, generalmente si tratta di macchine “antieconomiche”: vi consiglio di sostituirlo immediatamente. E’ il primo motivo di alti consumi che ho riscontrato in varie misurazioni che mi sono capitate negli anni su richiesta di clienti che si lamentavano di bollette esorbitanti.

Se non siete sicuri, quantomeno guardate almeno la potenza sulla targa in Watt (W) e confrontatela con quelli che oggi si trovano nel mercato. Potreste trovare delle sorprese.

Stand-by

Sul pallino rosso che resta acceso nei televisori anche quando non gli guardiamo si detto tutto ed il contrario di tutto. Ci sono però degli “elettrodomestici” che lasciamo perennemente accesi, anche se non li usiamo, ma che hanno consumi molto più importanti del televisore.

Una categoria di elettrodomestici che potrebbero consumare anche se non utilizzati sono i “gadget” che abbiamo in cucina per produrre bevande calde, come ad esempio le macchine del caffè.

Questi dispositivi potrebbero avere un costante consumo di elettricità per mantenere tiepida la caldaia o quant’altro, e magari portarci via da 0,5€ al giorno, senza far niente. Anche qui il consiglio è di spegnerle quando non sono più necessarie.

I dispositivi in commercio che consumano anche quando sono in stand-by sono innumerevoli, quindi è impossibile farne un elenco esaustivo. Dentro questa categoria ad esempio ci sono stampanti laser e fotocopiatrici, oppure i caricabatterie per tablet e cellulari ma anche per trapani ed altri utensili.

Il consiglio è sempre quello: quando una cosa non vi serve, staccate la spina.

Condizionatori & Stand-by

Non entro nel merito dell’efficienza dei condizionatori perché è riportata ampiamente dalle etichette energetiche, ma vorrei ricordare che sono macchine che usiamo per poco tempo, al massimo per i 3 mesi estivi, mentre per i restanti 9 mesi circa restano in Stand-by.

Il consumo in Stand-by di queste macchine, inoltre, non è dovuto solo all’unità esterna, ma anche alle unità interne (che possono essere anche 3 o 4 nelle abitazioni più grandi).

Da mie misure un condizionatore in stand-by può assorbire anche 30W, che moltiplicati per circa 7000 ore diventano circa 65€/l’anno. (sempre che l’elettricità costi 0,30€/kWh). In pratica se il avete un sezionatore o un interruttore magnetotermico dedicato al condizionatore, ricordatevi di spegnerlo alla fine della stagione estiva.

 

Il Boiler

In molte abitazioni l’acqua calda viene prodotta attraverso uno scaldaacqua da circa 80 Litri, detto anche boiler o scaldabagno, che funziona elettricamente.

Questo è un elettrodomestico facile da montare ma costoso da mantenere!

Infatti, produrre grandi quantitativi di acqua calda elettricamente è uno dei modi più assurdi di utilizzare l’elettricità, quindi il consiglio che posso dare è di eliminare dalla propria casa questi “bidoni” il più presto possibile.

Tra l’altro se ha più di 10/15 anni è facile che sia pieno di calcare e quindi non renda come dovuto: un motivo di più per sostituirlo.

Le alternative oggi sono costituite dagli scaldaacqua istantanei (sempre elettrici ma che scaldano solo l’acqua che viene consumata) che si possono installare nello stesso punto con un lavoro davvero minimo.

Per chi invece abbia in casa il metano (o il Gpl), può essere una buona idea farsi installare nel terrazzino un bollitore a gas da parete, che in determinate condizioni non richiede la canna fumaria.

Se invece la caldaia a gas ce l’avete già, valutate con il vostro idraulico come si possa produrre anche l’acqua calda per il circuito idrico sanitario e rimuovere il bollitore elettrico.

Un’ultima soluzione, molto efficiente dal punto di vista energetico, sarebbe quella di adottare uno Scalca acqua a Pompa di Calore,  in sostituzione di quello elettrico. Ha come svantaggio il fatto che si deve installare una unità esterna tipo condizionatore, ma dovrebbe consumare solo un terzo che di quello che consuma il vecchio boiler.

Un ultimo appunto per i possessori dei boiler ad acqua che vivano in condominio e che hanno il riscaldamento centralizzato: d’estate dovete chiudere le valvole altrimenti scaldate anche l’acqua a chi abita al piano di sopra!

 

Illuminazione

Lampadine & Lampadari

L’avrete sentita mille volte: per risparmiare cambiate le vostre lampadine (ad incandescenza) con le lampade LED. E’ vero ma non serve più dirlo, perché di lampadine a filamento, quelle inventate da Thomas Edisono nel 1879, in commercio non se ne trovano praticamente più. Qualcuna se ne trova ancora, ma in genere sono quelle da interno forno o per il frigorifero.

Colgo comunque l’occasione di consigliare la sostituzione degli eventuali faretti alogeni, visto che consumano 5 volte di più rispetto alle analoghe lampade LED; nei negozi specializzati ne trovate un vasto assortimento.

Se invece avete alcune lampade fluorescenti lineari da 1 metro e 20, erroneamente chiamati “Tubi Neon“, se le plafoniere sono successive ai primi anni 2000, in genere hanno rendimenti molto simili a quelli delle lampade LED, quindi non c’è fretta di cambiarli, soprattutto se non vengono accese 8 ore al giorno. Tra l’altro fate attenzione che per passare alla tecnologia LED, in queste lampade è necessario rivedere tutto il cablaggio elettrico.

Illuminazione esterna

Concludiamo questa carrellata di consigli con gli impianti di illuminazione del giardino o del cortile. In genere sono impianti che hanno un orologio o una fotocellula (le gergo  “interruttore crepuscolare”) e quindi funzionano per circa 4300 ore l’anno.

Se prendiamo come esempio un giardino con 4 lampioncini da 15W ed un faretto da 80W, il consumo si traduce in circa 600kWh/anno, che nelle bollette peserà per circa 180€/anno.

 

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